Una storia di amicizia, dentro e fuori la scuola...
Senza muoversi da casa, anche durante la quarantena, Alessandra ha volato dalla Puglia alla Turchia (e ritorno, e poi ancora avanti fino a Napoli e chissà ancora dove...) a suon di musica curda e classica ottomana.
Oggi raccontiamo la storia di una ragazza italiana, ponte – un “ponte di emozioni”, come dice lei - tra almeno due culture.
Alessandra D’Andrea ha 18 anni e vive in una piccola cittadina in provincia di Foggia, Ascoli Satriano. Nata ipovedente, a dodici anni ha perso la vista a causa di un glaucoma. Questa malattia non l’ha fermata, anzi: a giugno si è diplomata con cento al liceo delle scienze umane ‘Olivetti’ di Orta Nova (Foggia) ed è ora pronta a trasferirsi da sola a Napoli dove frequenterà l’università ‘L’Orientale’ per laurearsi in Culture Orientali: venerdì ha superato il test d’ingresso per la facoltà di lingua e letteratura turca.
Una lingua, quella turca, che lei ha già iniziato a studiare come autodidatta per potersi relazionare con maestri di musica classica ottomana e di musica curda che non conoscono l’inglese.
Purtroppo in Italia non esiste alcun Conservatorio che offra un piano di studi specifico sulla musica mediorientale: “Ho già deciso che dopo l’università andrò in Germania, in Olanda o negli Stati Uniti per ottenere un diploma nel tipo di musica che amo”, racconta Alessandra.
Intanto, studia privatamente: “Da oltre tre anni prendo lezioni online da un musicista curdo, quindi io ero abituata alla didattica digitale anche prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria!”, scherza lei.
E questa è la sua storia:
“Ho iniziato ad appassionarmi alla musica mediorientale, il makam, ascoltando le colonne sonore dei cartoni animati, per esempio Aladin. Un anno, per le feste di Natale, nel mio paese di Ascoli Satriano ho riconosciuto una canzone curda che era stata messa come sottofondo alla rappresentazione del presepe vivente: chi l’aveva selezionata non conosceva questa musica, ma a me è piaciuta molto! Iniziai a cantare testi in una lingua che ancora non conoscevo e li pubblicavo tramite la piattaforma social Smule. Così ho iniziato ad avere i primi followers, tra i quali un ragazzo curdo-iracheno: ci siamo conosciuti ed è stato lui a raccontarmi la storia della popolazione curda, che ha una cultura molto ricca ma non ha uno Stato in cui vivere unita, libera e in pace. In due mesi ho imparato a cantare una canzone curda che parla di una storia d’amore: lui ha fatto ascoltare il mio canto a un suo amico, il quale ha accettato di diventare il mio primo vero maestro di canto makam. È un musicista curdo che abita in Siria, e purtroppo le nostre lezioni online hanno dovuto interrompersi quando è scoppiata la guerra nel suo Paese”.
Adesso il suo maestro è un altro (per prudenza preferiamo non rivelare il nome): “Il mio maestro è uno dei pochi curdi che si occupano di musica classica ottomana. Tra i turchi e i curdi corre un terribile odio reciproco, che è un vero e proprio muro. La musica makam invece è universale, perché si è sviluppata in tutti i paesi arabi, ma anche in Turchia e in Iran, ed è suonata pure dalla popolazione curda. Io vorrei che la musica che faccio sia come un ponte di emozioni tra le culture”.
Il primo ponte musicale è lo sviluppo di alcuni progetti in collaborazione con il musicista persiano Saeed Mirzazadeh: compositore e strumentista, laureato al Conservatorio di Milano, Saeed lavora tra Italia, Olanda, Canada e Iran. Suona uno strumento tradizionale persiano che si chiama taar e anche lui è non vedente.
Il sogno di Alessandra è lavorare come etnomusicologa, continuando però anche a cantare brani di musica mediorientale, ottomana e curda in particolare.
DO YOU KNOW MUSIC BELONGS TO EVERYBODY?
A story of friendship, in and outside of school…
Without leaving her house, even during lockdown, Alessandra flew from Apulia to Turkey (and back, and then onwards to Naples and who knows where else…) to the sound of Kurd and classic Ottoman music.
Today we present the story of an Italian young woman, bridge - “a bridge of emotions”, in her own words – between at least two cultures.
Alessandra D’Andrea is 18 and lives in a small town near Foggia (Apulia), called Ascoli Satriano. She was born visually impaired, at 12 she lost her sight because of a glaucoma. This illness did not stop her: in June she graduated with full marks the Human Sciences High School ‘Olivetti’ in Orta Nova (Foggia) and is now ready to move to Naples on her own, where she will attend “L’Orientale” University studying Oriental Sciences: this Friday she passed the entry test for the Turkish Language and Literature faculty.
A language, Turkish, she has already started teaching herself so she could interact with Kurd and classic Ottoman music teachers who cannot speak English.
Unfortunately, there is no Conservatory in Italy teaching a specific course on Middle-Eastern music: “I have already decided that after University I’ll move to Germany, Holland or USA to obtain a diploma in the kind of music that I love”, Alessandra says.
In the meantime, he takes private classes: “For the past three years I have been studying online with a Kurd musician, so I was already used to virtual classes even before the health emergency!” she jokes.
And this is her story:
“I got passionate about Middle-Eastern music, makam, listening to cartoon soundtracks, like Aladdin’s. One year, during a Christmas Celebration in my hometown Ascoli Satriano, I recognized a Kurd song they were playing during a live nativity scene: whoever picked it did not know that type of music, but I really liked it! I started sing lyrics in a language I still didn’t speak and published them on the social platform Smule. This is how I got my first followers, including a Kurd-Iraqi guy: we spoke and it was him who told me the story of the Kurd population, with such a rich culture but without a country in which they can live united, free and in peace. In two months, I learned to sing a Kurd song about a love story: he showed it to a friend of his who agreed to become my first real makam singing style teacher. He’s a Kurd musician living in Syria, and unfortunately our online classes had to stop when war started in his country”.
She now has a different teacher (whose name we prefer not to include for safety reasons): “My new teacher is one of the few Kurds who deal with classic Ottoman music. There’s bad blood between Turkish and Kurd people, it’s a wall. Makam music, instead, is universal, because it’s widespread in all Arab countries, but also Turkey and Iran, and is played by the Kurd population too. I would like this music I play to become a bridge of emotions between cultures”.
The first musical bridge is the development of projects in collaboration with the Persian musician Saeed Mirzazadeh: composer and musician, graduate of Milan’s Conservatory, Saeed works between Italy, Holland, Canada and Iran. He plays a traditional Persian instrument called taar and he is also visually impaired.
Alessandra’s dream is to work as an ethnomusicologist, while keeping singing Middle-Eastern, Ottoman and Kurd music.
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