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  • Immagine del redattoreA porte Schiuse

CONTRO LA VIOLENZA

Qualche dato...


Come sai, la nostra è una scuola per adulti. In classe non abbiamo bambini - se non, qualche volta, i figli delle nostre studentesse che altrimenti dovrebbero restare a casa da soli -, ma oggi è di loro che vogliamo parlare.

Ogni anno oggi, 4 giugno, ricorre la Giornata internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni: questa la denominazione ufficiale scelta dall’Onu (https://www.un.org/en/observances/child-victim-day), che a noi sembra ridondante perché i bambini sono sempre innocenti. Eppure è necessario dedicare una giornata per parlare di questo oltraggio.

Vogliamo raccogliere qualche dato sulla violenza di cui sono vittime i bambini coinvolti nei flussi migratori. Ci sembra che non sia necessario alcun tipo di commento, se pure esistessero parole capaci di commentare. L’unico commento possibile forse è questo: https://www.unicef.it/doc/283/studio-onu-sulla-violenza-contro-i-bambini-conclusioni.htm.

Secondo il nostro Ministero dell’Interno, negli ultimi 45 anni sono 88.661 i minori stranieri scomparsi (42.113 quelli italiani), e soltanto della metà sappiamo… è proprio il caso di dirlo, sappiamo che fine hanno fatto. Gli altri? https://bit.ly/minoriScomparsiItalia

Nel 2019 i Minori Stranieri non Accompagnati arrivati in Italia come migranti sono stati oltre 1680, molto meno della metà di quelli che arrivarono nel 2018 https://bit.ly/internogov. Ma questi sono solo i numeri ufficiali: molti di più sono i bambini sommersi, di cui sappiamo veramente poco https://bit.ly/unicefItalia.

Domenico Pianese, segretario del sindacato della Polizia di Stato, ha raccontato alla giornalista Nadia Francalacci che:

“Abbiamo accolto bambini di 4 o 5 anni, senza mamma e senza papà. Soli, completamente soli. Le famiglie affidano i bambini ai trafficanti circa una quindicina di giorni prima del viaggio della speranza. In questo periodo i bambini vengono trattati come adulti, cioè rinchiusi e nascosti in vecchie cascine in attesa di individuare il barcone. Mangiano e bevono un giorno sì e uno no, proprio come tutti gli altri. Sono diventati oggetto di ricatto economico oltre che di violenza sessuale”.

Violenza ai bambini è anche obbligarli a farsi strumento della violenza altrui. Poco prima che esplodesse l’epidemia del Covid-19, in Sud Sudan si contavano almeno 900 bambini-soldato. https://bit.ly/bambini-soldato . È soltanto un esempio. Purtroppo, ce ne sono tanti – tantissimi altri.

Questi sono solo alcuni dati, una goccia nel mare.

Noi siamo convinti che l’unico modo per iniziare – almeno iniziare – a comprendere di cosa stiamo parlando sia quello di ascoltare le voci di questi bambini. Possiamo farlo qui, grazie a un prezioso progetto di Claudia Bellante, Mirko Cecchi e Michela Nanut che hanno raccolto le storie di otto minori provenienti da Nigeria, Gambia, Marocco e Guinea.

E se conoscete qualche altra storia che aspetta di essere raccontata, aiutateci a far sentire la voce dei minori!

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